Nell’attuale scenario economico, la gestione dei costi bancari è diventata una delle priorità per milioni di risparmiatori italiani. Negli ultimi anni, il costo medio del conto corrente ha subito variazioni rilevanti, complici le strategie degli istituti di credito e la crescente diversificazione delle offerte tra banche tradizionali e banche online. Comprendere quanto si spende in media per mantenere un conto e quali sono le banche più care è fondamentale per ottimizzare la gestione delle proprie risorse e difendersi dagli aumenti spesso silenziosi ma penetranti nei bilanci familiari.
Il costo medio annuale del conto corrente in Italia
I dati aggiornati al 2025 confermano che il costo medio annuale per il mantenimento di un conto corrente in Italia sfiora i 45 euro. Questo valore va però interpretato con attenzione, poiché la spesa effettiva dipende da diversi fattori: la tipologia di conto, il profilo del cliente, il numero e la tipologia di operazioni effettuate e la presenza di servizi accessori come carte di credito o domiciliazione delle utenze. La tendenza, secondo l’Osservatorio di ConfrontaConti.it, segna un calo della spesa per i conti online (-5,6%), mentre nelle banche tradizionali si registra una leggera crescita della spesa annuale.
L’analisi dei costi mostra come i conti online siano nettamente più competitivi, grazie a una struttura tariffaria più snella e meno gravata da spese di gestione ricorrenti. In particolare, la differenza tra le due macro-categorie di banche si riflette nelle spese sostenute per i servizi classici e nella gestione di operazioni frequenti come bonifici, prelievi e accrediti vari.
Le banche più care e la differenza tra sportello e online
Se si analizzano nel dettaglio le proposte delle principali banche italiane, emergono differenze significative nei costi. I colossi bancari tradizionali, come Unicredit e Intesa Sanpaolo, si caratterizzano per canoni annui più elevati, specie per l’operatività allo sportello. Nel 2025, ad esempio, un conto corrente Unicredit MyGenius arriva a costare 261,15 euro all’anno se gestito prevalentemente allo sportello, mentre scende a 155 euro se usato online. Anche Xme Conto di Intesa Sanpaolo mostra una forbice ampia: 195,20 euro allo sportello, contro 180,40 euro online. Questa differenziazione di prezzo penalizza soprattutto gli utenti meno digitalizzati, spesso pensionati o famiglie abituate a rivolgersi agli operatori di filiale.
Le banche online e quelle con forte vocazione digitale restano le più vantaggiose. Conti come Trade Republic non prevedono costi mensili di gestione, offrono prelievi gratuiti e persino una remunerazione sulla liquidità (2% annuo lordo) su depositi non vincolati, con imposta di bollo gratuita e nessun costo per le principali operazioni. L’offerta web si arricchisce inoltre di strumenti per la gestione degli investimenti, cashback sulla spesa mensile e una forte integrazione con le nuove abitudini di pagamento digitali.
Le voci di costo da conoscere
Il prezzo di un conto corrente è il risultato della somma tra diverse voci di spesa:
- Canone annuo: il costo per mantenere il conto attivo, spesso azzerato nei conti online o fortemente ridotto per i giovani.
- Spese di registrazione operazioni: costi per ciascuna operazione registrata, come bonifici, prelievi e versamenti.
- Costi di carte: emissione e gestione di carte di debito, credito e prepagate associate al conto.
- Imposta di bollo: tassa statale dovuta per giacenze annue superiori a 5.000 euro (tipicamente 34,20 euro); in alcune offerte digitali la banca copre questo costo.
- Commissioni su servizi accessori: ad esempio per domiciliazione utenze, invio estratto conto cartaceo, operazioni allo sportello.
È importante sottolineare che i conti con operatività prevalente allo sportello hanno costi del 36% superiori rispetto a quelli gestiti online, confermando come la presenza fisica in filiale sia oggi un servizio costoso per gli istituti e quindi per i clienti.
Risparmiatori italiani: abitudini e opportunità di risparmio
Le famiglie italiane continuano a mantenere una parte significativa dei propri risparmi sui conti correnti, per motivi di sicurezza e gestione della liquidità. Nel 2024, la giacenza media complessiva ha raggiunto oltre 1.367 miliardi di euro, ma questa scelta espone i risparmi all’erosione dovuta all’inflazione e, paradossalmente, ai costi di mantenimento che, nel tempo, impattano sul rendimento reale.
Oggi è fondamentale valutare il proprio conto corrente in relazione alle proprie esigenze di utilizzo. Le opzioni disponibili spaziano da offerte a costo zero per chi predilige la gestione online a conti “all inclusive” per chi necessita di numerosi servizi e predilige la presenza in filiale. Nella scelta è consigliabile confrontare:
- Frequenza e tipologia di operazioni (bonifici nazionali e internazionali, pagamenti, prelievi ATM gratuiti o meno, accredito stipendio o pensione).
- Utilizzo di carte e relativi costi (emissione, rinnovo, prelievi multi-banca).
- Spese fisse vs variabili: è utile verificare se il canone prevede un pacchetto di operazioni gratis o se ogni transazione comporta una commissione.
- Promo e remunerazione della giacenza: numerose banche online propongono interessi creditore competitivi, anche grazie all’assenza quasi totale di spese fisse.
Le migliori alternative attuali
I conti più competitivi del momento, secondo le analisi di ConfrontaConti.it e Altroconsumo, sono Trade Republic, IsyPrime Under35 di Isybank e Conto corrente Smile di Findomestic, caratterizzati dall’assenza di costi di apertura, nessun canone mensile e remunerazione sulla liquidità. Alcuni di questi strumenti offrono, oltre l’operatività gratuita, anche incentivi come cashback sulle spese e commissioni ridotte su operazioni internazionali.
La trasparenza sulle condizioni e la facilità di gestione via web sono oggi asset fondamentali nella scelta del conto. Chi desidera maggiore tutela può consultare i “foglietti informativi” previsti per legge da tutte le banche, analizzando voci di spesa e condizioni di chiusura anticipate.
Consigli pratici per risparmiare sui costi del conto corrente
- Preferire conti online con zero canone e limite alle commissioni sulle operazioni ordinarie.
- Azzerare l’invio cartaceo di estratti conto e informativa, optando per la gestione digitale.
- Consolidare la giacenza e valutare offerte che includono la remunerazione della liquidità, senza lasciare somme elevate ferme e non produttive.
- Monitorare periodicamente comparatori online, come conto corrente, per cogliere nuove promo e riduzioni temporanee dei canoni.
- Verificare la copertura dell’Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per sicurezza su depositi fino a 100.000 euro.
In sintesi, la diversificazione delle offerte bancarie e la crescita della concorrenza hanno abbattuto i costi per chi sceglie la gestione online, mentre i clienti delle banche tradizionali continuano a pagare cifre elevate rispetto alla media europea. Per ottimizzare i risparmi, è consigliabile confrontare spesso le condizioni proposte dagli istituti, valutare la reale utilità dei servizi pagati e prendere in considerazione eventuali alternative digitali. La consapevolezza resta la migliore alleata per difendersi da rincari ingiustificati e proteggere il valore del proprio patrimonio nel lungo periodo.








