Usi il collutorio? Ecco l’ingrediente che deve avere per disinfettare davvero

Il corretto utilizzo del collutorio rappresenta un elemento fondamentale nella routine di igiene orale di molte persone, non solo per la sensazione di freschezza che lascia in bocca, ma soprattutto per la sua funzione di supporto nel controllo della carica batterica e nella riduzione dei rischi di infezione. Tuttavia, non tutti i collutori sono uguali e la loro capacità di svolgere una reale azione disinfettante dipende dalla presenza di specifici principi attivi testati scientificamente. Tra questi, uno in particolare emerge su tutti per efficacia e riconoscimento clinico.

Il principio attivo fondamentale: clorexidina

Per ottenere un effetto disinfettante realmente efficace dal proprio collutorio, la presenza di clorexidina come ingrediente principale è cruciale. Numerosi studi scientifici considerano la clorexidina la sostanza d’elezione sia per la sua azione antibatterica sia per la capacità di eliminare con efficacia microrganismi patogeni all’interno della cavità orale, comprese zone particolarmente difficili da raggiungere con lo spazzolino come i margini gengivali e gli spazi interdentali.

La clorexidina, un agente antisettico di sintesi, agisce alterando la membrana dei batteri e determinandone la morte. Nei prodotti per uso orale viene utilizzata nella forma di clorexidina digluconato, solubile in acqua e sicura per la mucosa orale. Questo principio attivo mantiene la sua azione anche per diverse ore dopo il risciacquo e si rivela efficace contro un ampio spettro di microrganismi: batteri Gram-positivi e Gram-negativi, funghi e persino alcuni virus.

Un elemento che distingue la clorexidina è il supporto della letteratura scientifica. Una revisione sistematica Cochrane cita «prove di elevata certezza» dell’efficacia della clorexidina nel ridurre la placca e la gengivite se usata quotidianamente come integrazione all’igiene meccanica orale. Questa efficacia è rilevante soprattutto nei pazienti con problemi gengivali o nei periodi che seguono interventi odontoiatrici.

Come riconoscere un buon collutorio disinfettante

Quando si cerca un collutorio con efficace azione disinfettante, occorre valutare attentamente l’etichetta e la presenza di alcuni elementi chiave:

  • Clorexidina (preferibilmente tra 0,12% e 0,20%): queste concentrazioni garantiscono sia l’azione intensiva sia quella di mantenimento.
  • Assenza di alcol: la formulazione senza alcol è più delicata sulle mucose, quindi adatta anche ai soggetti sensibili e per terapie prolungate.
  • Aggiunta di attivi specifici: alcune formulazioni includono sostanze che riducono il rischio di ingiallimento dei denti, un effetto collaterale che può comparire con l’uso prolungato della clorexidina. È opportuno, pertanto, scegliere prodotti che prevedano un’azione anti-discolorazione.
  • Un altro aspetto da considerare è la combinazione di clorexidina con altri composti dal potere antibatterico, come il cloruro di cetilpiridinio, o estratti naturali come il Citrox® (da arancia amara), in grado di potenziare l’azione della clorexidina.

    Modalità d’uso e precauzioni

    Per ottenere i risultati desiderati, è fondamentale seguire alcune linee guida nell’uso del collutorio:

  • Utilizzare il collutorio solo dopo aver eseguito una corretta igiene orale meccanica con spazzolino e filo interdentale.
  • Effettuare risciacqui per almeno 30-60 secondi con la quantità indicata in etichetta, evitando di diluire il prodotto a meno che non sia esplicitamente richiesto.
  • Non ingerire il prodotto e astenersi dal risciacquare subito con acqua, per non vanificare l’effetto prolungato della clorexidina.
  • L’uso quotidiano dei collutori a base di clorexidina ad elevata concentrazione è consigliato per periodi limitati (generalmente 2-4 settimane), salvo diversa prescrizione del dentista, per prevenire fenomeni di resistenza batterica e la comparsa di pigmentazioni o alterazioni del gusto.
  • L’assunzione prolungata deve sempre essere valutata dal professionista, poiché l’accumulo di clorexidina può determinare, benché raramente, alterazioni della flora batterica orale o dare luogo a reazioni irritative. Per uso continuativo, si preferiscono formulazioni a basso dosaggio o si alternano fasi di trattamento e di mantenimento.

    Altri principi attivi nei collutori: efficacia e limiti

    Sebbene la clorexidina sia il riferimento per l’azione disinfettante, esistono altri principi attivi impiegati nei collutori con diverse funzioni, anche se la potenza di disinfezione non sempre si avvicina a quella della clorexidina:

  • Fluoro: ampiamente usato per la prevenzione della carie, non ha una funzione primaria di disinfezione; piuttosto rafforza lo smalto dentale.
  • Cloruro di cetilpiridinio: possiede proprietà antimicrobiche, spesso viene associato alla clorexidina per potenziarne l’effetto.
  • Iodio povidone: ha effetto disinfettante, ma il gusto e le possibili reazioni allergiche ne limitano l’uso diffuso.
  • Perossido di idrogeno: ha azione sbiancante e una leggera azione antimicrobica, ma non è raccomandato per la disinfezione profonda né per un uso prolungato.
  • Oli essenziali: come mentolo, eucaliptolo e timolo, esplicano un’azione antibatterica blanda, adatta a bocche sane come supporto all’igiene orale.
  • Nella scelta del prodotto è importante riconoscere che solo alcune sostanze, come la clorexidina, sono supportate da evidenza scientifica robusta per un uso specifico dove sia richiesta un’azione disinfettante.

    Quando è indicato l’uso del collutorio disinfettante?

    L’uso di un collutorio a base di clorexidina viene raccomandato in determinate situazioni:

  • Dopo interventi chirurgici in bocca, per prevenire infezioni e agevolare la guarigione.
  • In caso di gengiviti o parodontiti, come terapia di supporto alla pulizia professionale.
  • Durante l’igiene orale di persone con apparecchi ortodontici o con difficoltà motorie che limitino una pulizia completa.
  • Nei pazienti immunodepressi, sotto consiglio del medico.
  • Nel caso di un utilizzo quotidiano generico, per bocche sane, sono invece preferibili collutori a bassa concentrazione di principi attivi antibatterici o con ingredienti più delicati.

    Clorexidina: vantaggi e possibili effetti collaterali

    Il successo della clorexidina come ingrediente chiave nei collutori si deve, oltre che alla sua spiccata efficacia disinfettante, alla capacità di assicurare un beneficio rapido e prolungato. Tuttavia, come ogni sostanza attiva, l’uso non è esente da possibili inconvenienti:

  • Colorazione temporanea dei denti e della lingua, più marcata con l’assunzione di tè, caffè e fumo durante il periodo di trattamento.
  • Alterazione transitoria del gusto, con diminuzione della percezione di sapori dolci o salati.
  • Irritazione delle mucose in soggetti particolarmente sensibili.
  • Formazione di tartaro, in caso di uso prolungato senza controlli periodici.
  • Per prevenire questi inconvenienti, molte aziende propongono formulazioni con sostanze anti-discolorazione o arricchite di ingredienti lenitivi.

    In presenza di effetti spiacevoli, si consiglia di consultare il dentista, il quale potrà suggerire eventuali alternative mirate. È importante ricordare che il collutorio, anche quello con clorexidina, non sostituisce né lo spazzolino né il filo interdentale, ma va utilizzato come complemento in un quadro di salute orale complessivo.

    Concludendo, se si desidera una reale azione disinfettante dopo ogni utilizzo, il principio attivo che deve essere presente nel collutorio è la clorexidina, da impiegare con attenzione, seguendo le indicazioni del professionista dentale per garantirsi i massimi benefici e limitare i possibili effetti collaterali.

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