Quando un bambino inizia a tossire, l’istinto naturale di ogni genitore è quello di ricorrere a uno sciroppo per la tosse per offrire rapido sollievo. Tuttavia, la gestione della tosse nei più piccoli richiede particolare attenzione: i pediatri mettono in guardia sull’uso indiscriminato di alcuni medicinali, specialmente nei bambini sotto i 6 anni di età, sottolineando la necessità di consultare sempre il proprio specialista prima di procedere con qualsiasi trattamento. I rischi legati alla somministrazione errata o all’uso scorretto di certi sciroppi possono portare a effetti collaterali anche gravi e, in molti casi, i benefici sono inferiori rispetto ai potenziali rischi.
Come riconoscere la tosse e i diversi tipi nei bambini
Non tutti i episodi di tosse sono uguali: distinguere tra tosse secca e tosse grassa è fondamentale per valutare quale, se necessaria, possa essere l’eventuale opzione terapeutica. La tosse secca è tipica degli stati irritativi della gola ed è caratterizzata da assenza di catarro; la tosse grassa, invece, indica la presenza di muco nelle vie respiratorie e ha la funzione di aiutare l’organismo a espellerlo.
La maggior parte degli sciroppi antitussivi – indicati per la tosse secca – agiscono bloccando lo stimolo della tosse, ma così facendo possono limitare la naturale espettorazione e ostacolare la pulizia delle vie respiratorie, motivo per cui il loro uso è consigliato solo nei casi in cui la tosse impedisca il riposo o sia particolarmente persistente e fastidiosa. Per la tosse grassa, si ricorre generalmente a mucolitici o protussivi, che aiutano a fluidificare il muco e facilitarne l’eliminazione.
Avvertenze dei pediatri: rischi e raccomandazioni sugli sciroppi
I pediatri italiani e le principali società scientifiche sono concordi nell’affermare che l’utilizzo di farmaci per la tosse (sia mucolitici che antitussivi) nei bambini sotto i due anni non solo non è raccomandato, ma in alcuni casi può essere pericoloso. Alcune sostanze – come codeina e destrometorfano – dovrebbero essere evitate nei più piccoli, in quanto possono causare effetti collaterali neurologici o respiratori, come sonnolenza, nausea, difficoltà respiratoria e convulsioni, specialmente se utilizzate in modo non corretto. Gli sciroppi a base di codeina sono concessi solo per i bambini sopra i 12 anni e, anche in questi casi, solo su prescrizione medica per sintomatologie particolarmente gravi.
Il destrometorfano può essere prescritto nei bambini sopra i 6 anni, ma sempre con estrema cautela e seguendo attentamente le indicazioni del pediatra. Gli sciroppi mucolitici (basati su acetilcisteina o carbocisteina) sono sconsigliati nei bimbi sotto i 2 anni, perché il rischio di ostruzione bronchiale dovuta all’impossibilità di eliminare il muco è superiore ai vantaggi potenziali.
Le alternative consigliate per la tosse nei bambini
Il trattamento della tosse cambia notevolmente in base alla causa scatenante. I pediatri precisano che nella maggior parte dei casi — specialmente quando è dovuta a infezioni virali delle vie superiori (tosse da raffreddore o influenza) — non sono necessari farmaci specifici e bisogna piuttosto lasciare che il quadro clinico evolva spontaneamente. I rimedi non farmacologici sono spesso i primi suggeriti:
- Mantenere il bambino adeguatamente idrato, offrendo acqua frequentemente.
- Utilizzare lavaggi nasali e aerosol a base di soluzione fisiologica per liberare le vie respiratorie. L’aerosol con soli farmaci va utilizzato esclusivamente su indicazione medica.
- Nei bambini sopra l’anno di età, il miele può essere un valido alleato per calmare la tosse serale: studi scientifici lo ritengono più efficace di molti sciroppi mucolitici, ma va assolutamente evitato sotto i 12 mesi per rischio di botulismo infantile.
- Umidificare l’ambiente, mantenendo una temperatura adeguata nella stanza.
Gli antibiotici hanno senso solo se la causa della tosse è un’infezione batterica certificata, mentre un’allergia può richiedere antistaminici, sempre su prescrizione.
Quando è necessario consultare il pediatra?
La tosse spesso accompagna semplici infezioni virali e, nella maggior parte dei casi, tende a risolversi spontaneamente in pochi giorni senza bisogno di terapie specifiche. Tuttavia, è fondamentale sapere quando è il momento di chiamare il medico:
- Quando la tosse persiste per più di 10-14 giorni.
- Se si associa a febbre alta resistente ai comuni antipiretici.
- Quando compaiono difficoltà respiratorie, affanno, vomito ricorrente, o la tosse presenta un sibilo o suono di “abbaio” (può indicare laringite o asma).
- In caso di tosse improvvisa e violenta che potrebbe essere causata dall’inalazione accidentale di un corpo estraneo.
- Presenza di catarro giallo-verde accompagnato da peggioramento del quadro generale, con sonnolenza o abbattimento significativo.
Anche in assenza di questi segni, ogni volta che i genitori hanno dubbi sulla salute del proprio bambino o se la sintomatologia appare insolita, il pediatra rappresenta la figura di riferimento indispensabile per fornire indicazioni sicure e aggiornate.
Precauzioni per la scelta e l’uso degli sciroppi
Nel caso in cui, dopo aver consultato il pediatra, sia indicato ricorrere a uno sciroppo, è fondamentale seguire alcune precauzioni essenziali:
- Non superare mai le dosi raccomandate.
- Utilizzare il dosatore fornito per evitare sovradosaggi accidentali.
- Evitare il fai-da-te con medicinali di automedicazione soprattutto nei bambini piccoli.
- Sospendere immediatamente la somministrazione in caso di effetti indesiderati e rivolgersi subito al medico.
- Prestare attenzione ai principi attivi: ogni fascia di età ha prodotti specifici e ciò che è adatto a un adulto o a un bambino più grande può essere dannoso per un neonato.
Infine, è fondamentale essere consapevoli che la tosse rappresenta un meccanismo di difesa fisiologico dell’organismo e, il più delle volte, non va contrastata se non causa disagio significativo o pericolo per la salute. La prevenzione passa attraverso buone pratiche igieniche, una corretta alimentazione e il rispetto dei tempi di guarigione naturali, senza forzature o abusi di farmaci non necessari.








